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La nostra Dakar
Motocavalcata ENDURI 80-90
24 maggio 2015
VIDEO
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Fin dal primo mattino sbarcano a Ceuta (Pantianicco di Mereto di Tomba UD) i grandi camion delle squadre ufficiali (Fiat 238, Ducato) con le moto tirate a lucido ed i piloti già pronti nelle loro livree ancora immacolate (anche vecchie Modamoto A33). Una settantina gli iscritti – gli alti costi pesano in momenti di crisi economica- premiati però da una rara giornata di sole dopo settimane di pioggia. I più esperti si aggirano nervosamente nei pressi del parco chiuso osservando dubbiosi i pneumatici montati da molti rookie. Il fesfes impastato con l’acqua diviene qualche cosa di simile al nostro pantano-mota-palta ed il tratto Gao – Bamako (Villanova – San Daniele) si preannuncia molto selettivo. Partenza regolare con prova spettacolo (una pozza artificiale) per compiacere ai network internazionali (il nostro fotografo Stefano) e gas a martello nei lunghi tratti rettilinei che affiancano le distese di fichi d’india (mais e soia). Ma ecco i primi ritiri: una Elefant fora l’anteriore, tenta di proseguire ma non c’è verso e si impreca per la mancanza della mousse. La notizia rimbalza a Schiranna dove la delusione si trasforma in rabbia per la scivolata del loro uomo di punta,Giampi. Pur con una mano acciaccata il vecchio leone riesce a raggiungere la oasi (il laghetto di Ragogna) dove era previsto il riordino ma soprattutto il ristoro. Arriva il Medico –il neoanatologo dr. Marco- che segue la carovana pilotando lui stesso una Honda 125 ovviamente P.D.; apre lo zaino per offrire il suo aiuto ed incredibilmente il pilota Cagiva chiede Viagra. Che fibra ragazzi!. Nonostante le difficoltà di comunicazione cellulare si viene a sapere che i due camion scopa (due carrelli portamoto) avanzano rallentati dai frequenti aiuti prestati ai partecipanti e gli impantanati non si contano più. Il vicepresidente Co.Re. FMI, al limite del regolamento, porta in gara una assetatissima due tempi ed anche quest’anno resta a secco giungendo all’oasi scortato dai compagni di MC. A poco serve il litro di miscela nello zaino, ci vorrebbe una latta di Castrol non prevista dalla TSO (il MC Variano) e così Maurizio decide di prenderla con filosofia attardandosi al ricco buffet casalingo di metà percorso. Le giapponesi mono e bicilindriche viaggiano con regolarità svizzera, tanto che le XT,TT,SUPERTENERE,XL,XR,AFRICATW,TRANSALP,DR fanno gara a parte disturbate solo dalle robustissime BWW GS. Ma come spesso accade, è un particolare da pochi centesimi a mandare in fumo i miliardi spesi per allestire un mezzo competitivo: una Honda perde la vite del minimo. Disperazione del pilota e tentativo geniale di un Marshall che sagoma un rametto di sicomoro (acacia selvatica) e lo inserisce nel carburatore. E’ tempo di ripartire per la seconda parte del percorso: un uadi in secca (strada di campo asciutta) che fortunatamente non riserverà sorprese ai piloti superstiti accolti da trionfatori nell’ agriturismo Mulin di Marchet
(il nostro personalissimo Lago Rosa di Dakar).

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Programma

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